1000 miliardi il mercato degli interventi antisismici

02/03/2018Mercato

48 milioni di italiani vivono in 11 milioni di edifici e 17 milioni di abitazioni nelle aree di pericolosità sismica 1, 2 e 3: nella prima zona sono possibili “fortissimi terremoti”, nella zona 2 “Forti terremoti”, che possono verificarsi, seppur raramente, anche nella zona 3. I recenti provvedimenti di tipo fiscale volti a incentivare gli interventi di diagnosi sismica e di messa in sicurezza degli edifici (che arrivano a coprire fino all’85% della spesa), potrebbero dare inizio a un nuovo ciclo di investimenti finalizzati alla messa in sicurezza del patrimonio edilizio. Secondo le stime contenute nel rapporto “Incentivi e riduzione del rischio Sismico in Italia: cosa fare, come fare”, realizzato da CRESME (Centro Ricerche Economiche Sociali e di Mercato nell’Edilizia) e ISI (Ingegneria Sismica Italiana), gli investimenti potenzialmente attivabili per la riduzione del rischio sismico degli edifici che insistono nelle zone 1, 2 e 3 oscilla fra i 900 e i 1.000 miliardi di euro. Esistono però dei freni allo sviluppo dell’azione, uno di questi è il deficit di conoscenza circa “cosa” e “come” fare per migliorare la sicurezza sismica degli edifici. In questo contesto, CRESME e ISI hanno deciso di mettere a disposizione le proprie competenze, attraverso uno studio accurato e aggiornato che permette di conoscere: il numero di persone e immobili in zone a rischio sismico nelle provincie italiane; le modalità per misurare la classe di rischio degli immobili; le modalità per beneficiare degli incentivi fiscali; le tecnologie oggi disponibili per ridurre il rischio in caso di terremoti; un abaco di prodotti disponibili. Secondo la classificazione sismica dei comuni italiani della Protezione Civile il 44% del territorio nazionale (133mila kmq) è in area ad elevato rischio (zona sismica 1 e zona sismica 2). Se si allarga questo bacino di rischio alla potenziale platea di beneficiari del “Sisma bonus” (è inclusa la zona 3) le dimensioni aumentano considerevolmente fino ad arrivare a quasi l’80% del Paese.

Condividi

Altri aggiornamenti in "Mercato"

Il preconsuntivo 2024 di Confindustria Ceramica

Il preconsuntivo 2024 di Confindustria Ceramica

L’industria italiana delle piastrelle di ceramica chiude il 2024 con un lieve incremento dei volumi di vendita e una contrazione della produzione. La domanda di ceramica ha registrato andamenti diversificati sui mercati esteri e sostanziale stabilità sul mercato...

leggi tutto
In Germania mini-split reversibili in crescita

In Germania mini-split reversibili in crescita

I mini-split reversibili rappresentano oltre il 25% delle domande di finanziamento federale per edifici efficienti (BEG) in Germania, secondo le ultime statistiche condotte in relazione agli incentivi esistenti. Nonostante siano tradizionalmente un prodotto di nicchia...

leggi tutto