Immobiliare, attese positive per i prossimi due anni

03/02/2018Mercato

Secondo i risultati dell’indagine congiunturale realizzata da Banca d’Italia, Tecnoborsa e Agenzia delle Entrate relativa al mercato delle abitazioni in Italia, condotta dal 2 al 31 gennaio 2018 presso 1.530 agenzie immobiliari, nel quarto trimestre del 2017 la quota di operatori che segnalano pressioni al ribasso sulle quotazioni degli immobili è tornata ad aumentare. Nel confronto con la precedente rilevazione, tuttavia, si sono rafforzati i segnali di miglioramento della domanda: il numero di agenzie che hanno intermediato almeno un immobile è aumentato e le giacenze degli incarichi a vendere sono diminuite. I finanziamenti tramite mutui ipotecari hanno continuato a coprire una quota assai ampia delle compravendite, intorno all’80 per cento. Anche il rapporto fra prestito e valore dell’immobile è rimasto su valori elevati, superiori al 70 per cento. La quota di agenti immobiliari che ascrivono alle difficoltà di ottenere un mutuo la causa della cessazione degli incarichi a vendere è scesa sul livello minimo dall’avvio del sondaggio nel 2009. Gli immobili intermediati sono in prevalenza quelli di metratura compresa fra 80 e 140 mq abitabili, liberi, parzialmente da ristrutturare e con classe energetica bassa; tuttavia, rispetto a un anno prima vi è stata una ricomposizione delle transazioni verso immobili con classe energetica relativamente più elevata. Le aspettative circa l’evoluzione a breve del mercato immobiliare nazionale restano positive, con un 30,7 che prevede un trimestre migliore rispetto a quello precedente e un 8,5 che lo prevede peggiore (stabilità per il 60,7%). In un orizzonte di medio termine (due anni) le attese restano nettamente improntate all’ottimismo: per il 52,1% i prossimi due anni saranno migliori, mentre soltanto il 7,6% vede un mercato in peggioramento.

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