Da anni, un’ampia pubblicistica parla della difficoltà del commercio tradizionale e di chiusure di negozi. Ma un recente articolo del New York Times (“Hard Lessons Breathe New Life Into Retail Stores”) spiega che le cose stanno diversamente. Complice il boom economico e dei consumi in corso negli Stati Uniti, dopo i recenti tagli di tasse, i negozi americani stanno assistendo ai migliori risultati di vendita da molti anni a questa parte. Molte strutture (centri commerciali e catene di negozi, ma non solo) hanno imparato qualcosa anche dal meccanismo di “gratificazione istantanea” e di ipermodernità proprie del commercio online, e le hanno trasferite nel commercio “fisico” tradizionale, o hanno saputo combinare entrambe le cose. Ad esempio, in alcuni centri è possibile ordinare un prodotto online attraverso il telefono, recarsi con l’auto nel parcheggio del centro, e vedersi il pacco consegnato direttamente alla propria auto. In altri casi è possibile ordinare online e andare personalmente a ritirare, oppure avere la consegna a casa, in una moltiplicazione di formule e opportunità di scelta, di acquisto e di ritiro, a cavallo tra commercio tradizionale e online, tra antico e moderno. E altri servizi volti all’assistenza e alla personalizzazione vengono via via previsti in modo sempre più massiccio. Il risultato è che da febbraio, negli USA, ogni mese si aggiungono nel settore del commercio circa 50mila nuovi posti di lavoro.
La nuova edizione delle Classifiche dei Bilanci ANGAISA
Sarà presentato e distribuito in occasione dell’imminente Convegno ANGAISA il nuovo volume delle “Classifiche dei Bilanci ANGAISA”, che presenta i risultati delle elaborazioni effettuate sui bilanci 2023. La 22a edizione delle “Classifiche Distributori...