Il “Misery Index Confcommercio” di aprile 2019 si è attestato su un valore stimato di 17,0 in diminuzione di tre decimi di punto rispetto a marzo. Il miglioramento dell’indicatore è stato determinato principalmente dal rallentamento dell’inflazione per i beni e i servizi ad alta frequenza d’acquisto, dinamica a cui si è associata una stabilità della disoccupazione. Dalla fine del 2018 l’indicatore, dopo alcuni mesi di ridimensionamento legati ad una evoluzione più contenuta dei prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto, sembra essersi sostanzialmente stabilizzato. Questa situazione riflette la debolezza del quadro congiunturale che non riesce a produrre effettivi miglioramenti nel mercato del lavoro Ad aprile il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato al 10,2%, invariato rispetto al mese precedente e in diminuzione di sette decimi nel confronto con lo stesso mese del 2018. Il dato è sintesi di una stabilità del numero di occupati (-2mila) e delle persone in cerca d’occupazione (+5mila). Nel confronto con aprile 2018 si conferma la moderata tendenza positiva, con una variazione di 56mila unità nel numero di persone occupate ed un calo di 200mila disoccupati. A completare il quadro si evidenzia come ad aprile 2019 le ore autorizzate di CIG siano aumentate del 30,5% nel confronto annuo. Nel primo quadrimestre dell’anno si conferma un andamento meno favorevole rispetto ai periodi precedenti, con un incremento dell’11,9% rispetto allo stesso periodo del 2018. In termini di ore di CIG effettivamente utilizzate destagionalizzate e ricondotte a ULA si rileva, ad aprile, una situazione di stabilità in termini congiunturali ed una lieve diminuzione su base annua. Dal lato degli scoraggiati a fronte di una sostanziale invarianza in termini congiunturali, su base annua si conferma la tendenza all’aumento. Il combinarsi di queste dinamiche ha portato ad una stabilizzazione, su base mensile, del tasso di disoccupazione esteso e a una diminuzione di sei decimi su base tendenziale. Nello stesso mese i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto sono aumentati dell’1,1% su base annua, in rallentamento rispetto all’1,5% di marzo. Il Misery Index Confcommercio (MIC) è calcolato in modo da leggere con maggiore precisione la dinamica del disagio sociale, misurato in una metrica macroeconomica. Le due componenti del MIC sono il tasso di disoccupazione esteso, definito più sotto, e la variazione dei prezzi dei beni e dei servizi acquistati in alta frequenza (fonte ISTAT): le dinamiche di prezzo di questo paniere dovrebbero influenzare in modo più diretto la percezione dell’inflazione da parte delle famiglie, correlandosi direttamente con le preoccupazioni (disagio) in merito al proprio potere d’acquisto.
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