E’ scomparso il 2 ottobre all’ospedale San Raffaele di Milano Giorgio Squinzi, ex presidente di Confindustria e proprietario del Sassuolo Calcio ma soprattutto amministratore unico della Mapei, azienda chimica fondata dal padre negli anni trenta diventata leader mondiale nella produzione di adesivi, sigillanti e prodotti chimici per l’edilizia e Socio Sostenitore ANGAISA. Malato da tempo, era ricoverato da due settimane nella struttura alle porte di Milano, dove non gli sono mancati l’affetto della moglie Adriana e dei due figli Marco e Veronica, già da tempo impegnati nella Mapei. Giorgio Squinzi fondò la Mapei nel 1970 con il padre Rodolfo e ne divenne Direttore Generale nel 1976. Solo due anni dopo inizia il processo di internazionalizzazione dell’azienda, fondando la prima organizzazione estera in Canada. Nel dicembre 1984 divenne Amministratore Unico della Mapei. Mapei è una azienda d’eccellenza che opera in tutto il mondo con sedi in 31 paesi nei 5 continenti. Giorgio Squinzi è stato autore di numerosi articoli tecnici, pubblicati su riviste nazionali e internazionali. Il 7 dicembre 1996 è stato premiato dal Sindaco di Milano con l’ “Ambrogino d’oro” per il suo impegno come imprenditore e sportivo a favore della città di Milano. Nel 1998 è stato anche nominato Cavaliere del Lavoro. Nel dicembre 2002 il Politecnico di Milano gli ha conferito la laurea ad honorem in Ingegneria Chimica. Dall’ottobre 2010 a settembre 2012 è stato Presidente dell’Associazione dell’Industria Chimica Europea, cui aderiscono 29.000 aziende che rappresentano un quarto della produzione chimica mondiale. Da giugno 2011 a maggio 2012 è stato Consigliere Superiore della Banca d’Italia. Nel sistema associativo prima di diventare presidente di Confindustria, nel 2012, è stato componente del Consiglio Direttivo e della Giunta di Confindustria, vicepresidente con delega per l’innovazione e lo sviluppo tecnologico, presidente del Comitato Tecnico con Delega all’Europa e già presidente di Federchimica. Patron della Mapei, dunque, ma anche grande appassionato di sport: in questo ha mostrato tutta la sua dimensione umana. Prima di tutto, c’è stata la passione per il ciclismo, anche in questo caso, nata in famiglia. L’altra grande passione è stata il calcio. Come proprietario del Sassuolo, squadra che giocava nella città dove ha sede il cuore produttivo della sua azienda, da un esempio di buona gestione imprenditoriale portando una squadra di C2 nell’olimpo della Serie A.