“Al Governo, ai Ministeri competenti, all’Agenzia delle Entrate chiediamo chiarezza e attenzione nei confronti di tante aziende e professionisti che, dall’entrata in vigore del cosiddetto decreto antifrode si vedono costretti a navigare a vista”. Maurizio Lo Re, Presidente di ANGAISA, conferma le preoccupazioni già esternate in occasione della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del d.l. 157, e legate alle numerose incertezze create da un quadro normativo che resta complesso e contraddittorio. “Il decreto antifrode sembrerebbe destinato a non essere convertito in legge, ma dovrebbe essere parzialmente recepito nella legge di bilancio, il cui iter potrebbe concludersi solamente verso la fine del mese di dicembre” – stigmatizza il Presidente ANGAISA – “nel frattempo i professionisti non asseverano, in attesa di poter contare su regole certe e incontestabili. Di fatto, dalla seconda metà di novembre, abbiamo assistito a una progressiva frenata del mercato. Una criticità imprevista, frutto di decisioni affrettate, che stanno creando danni non solamente al nostro settore, ma all’economia nazionale nel suo complesso”. L’associazione ha effettuato un’indagine, avvalendosi di alcuni professionisti del settore, che ha preso in considerazione un campione di comunicazioni relative all’opzione “sconto in fattura”, effettuate nel periodo 01.09.21 – 30.10.21 (interventi incentivati con detrazioni fiscali per bonus casa 50% ed ecobonus 50-65%). L’analisi dei dati elaborati evidenzia che, in relazione a 1.500 pratiche relative a interventi ITS incentivati con bonus “minori” (ristrutturazioni edilizie e riqualificazioni energetiche non strutturali) ben il 70% delle comunicazioni riguarda interventi con spesa totale inferiore a € 5.000; il 94% delle comunicazioni riguarda interventi con spesa totale inferiore a € 10.000. È evidente che l’incidenza dei costi legati a visto di conformità e asseverazione, per interventi di lieve entità, rischia di pregiudicare l’attrattività di questi incentivi, soprattutto di fronte alle attuali difficoltà di gestione degli aspetti di carattere contrattuale e fiscale e al rischio concreto di eventuali contestazioni e sanzioni da parte dell’amministrazione finanziaria. Per questo ANGAISA chiede al Governo di: introdurre per tutti i lavori riconducibili ai cd. “bonus edilizi minori” un massimale di spesa, pari a € 10.000, sotto il quale verrebbe meno l’obbligatorietà del visto di conformità e dell’asseverazione di congruità delle spese; completare e rendere omogeneo il quadro normativo, in modo tale da rendere operative e vincolanti le nuove regole introdotte dal “decreto antifrode” (con il massimale di spesa sopra indicato) solamente a partire dal 1° gennaio 2022; confermare la piena legittimità delle vecchie regole (escludendo quindi la necessità di asseverazione e visto di conformità) in relazione a pagamenti e fatture antecedenti il 1° gennaio 2022; fornire urgenti anticipazioni e garanzie in merito, attraverso un comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate che potrebbe essere diffuso in tempi brevissimi, consentendo a tutti gli operatori del settore e ai professionisti coinvolti di ripristinare il “circolo virtuoso” dei bonus edilizi, di cui devono continuare a poter beneficiare consumatori e imprese.
Legge di bilancio, le prime valutazioni di ANGAISA
Con la trasmissione al Parlamento del disegno di legge di bilancio 2025, lo scorso 23 ottobre, si è avviato alla Camera dei deputati l’iter di approvazione. I contenuti del disegno di legge prevedono fra l’altro, un drastico ridimensionamento dei bonus edilizi. Questo...