I dati del nuovo Rapporto CRESME lo confermano: il brusco ridimensionamento del Superbonus, solo in parte mitigato dal traino del Pnrr nelle opere pubbliche, porterà a una chiusura 2023 con il segno negativo per il settore costruzioni. Il valore complessivo degli investimenti dovrebbe infatti far registrare un -1,9%, una frenata che dovrebbe aggravarsi ulteriormente nel 2024, con un ulteriore -6,7%. È un ridimensionamento in parte fisiologico, che sta facendo i conti – come testimoniano i dati dell’Osservatorio Vendite ANGAISA – anche con l’improvviso stop a cessione del credito e sconto in fattura imposto dal decreto-legge n. 11/2023. La nuova analisi mette in evidenza il drastico cambiamento nell’andamento della curva legata agli investimenti nel rinnovo residenziale. Dopo la flessione del 2020 legata alla crisi pandemica (-5,3%), i due anni successivi erano stati caratterizzati da un clamoroso rimbalzo: +34,6% nel 2021 e +32,6% nel 2022; secondo le stime CRESME il 2023 si chiuderà invece con una flessione pari al -12%.
Pompe di calore e costi di installazione, il survey irlandese
Un nuovo sondaggio condotto da Fuels for Ireland e da Alliance for Zero Carbon Heating ha rivelato che il costo per installare una pompa di calore rappresenta un deterrente per il 61% delle famiglie irlandesi. Due terzi degli intervistati non hanno intenzione di...