Il “grande freddo” dell’edilizia, ANGAISA chiede nuove misure per sostenere la riqualificazione e l’efficientamento energetico

19/01/2024Comunicati stampa

ANGAISA, l’associazione dei distributori idrotermosanitari aderente a Confcommercio e Federcostruzioni, fa il punto sugli scenari post-legge di bilancio e auspica l’adozione di una nuova strategia da parte del Governo

“Molte delle aspettative della nostra associazione e delle altre principali organizzazioni di filiera sono andate disattese. Con l’ultima legge di bilancio e i successivi decreti non si è voluto o non si è potuto mettere mano al nodo dei crediti incagliati, non si sono prese in considerazione le problematiche degli esodati del superbonus e delle migliaia di cantieri ancora aperti, non è stata minimamente presa in considerazione la possibilità di far ripartire il mercato del settore reintroducendo i meccanismi relativi a sconto in fattura e cessione del credito”.

E’ un quadro preoccupato e preoccupante quello che traccia il Presidente nazionale ANGAISA Maurizio Lo Re, commentando le misure contenute nella recente legge di bilancio e nel successivo “decreto superbonus”, che hanno di fatto confermato il ridimensionamento strutturale dei bonus edilizi.

Gli osservatori di mercato ANGAISA confermano che sta per arrestarsi l’onda lunga del superbonus, e per l’edilizia e il suo indotto questo significa dover fare i conti con uno scenario di decrescita più o meno incontrollata. D’altra parte le modalità di fruizione dei bonus che restano operativi, dall’ecobonus al bonus ristrutturazioni, non saranno sufficienti a sostenere nel lungo periodo l’imponente livello di investimenti che dovranno essere attivati, fra l’altro, per raggiungere gli obiettivi previsti dalla direttiva europea “Case green”; basti pensare che in Italia sarà necessario intervenire sulle prestazioni energetiche di almeno 5 milioni di immobili, quelli meno efficienti. Va considerato che soprattutto grazie ai bonus edilizi si è ottenuto un risparmio record di circa 3 miliardi di euro sulla fattura energetica nazionale del 2022 (questi i dati contenuti nei recenti rapporti ENEA), attraverso gli interventi di efficientamento energetico e le conseguenti minori importazioni di petrolio e di gas.

“Quello che l’Europa ha messo a punto è un programma estraneamente ambizioso – commenta Il Presidente Lo Re – ed è del tutto irrealistico pensare di poter attuare questi interventi senza un nuovo piano di incentivi, che consenta anche alle famiglie meno abbienti di programmare gli investimenti necessari. La fine dell’onda lunga dei vecchi bonus si sta facendo sentire non soltanto sui ricavi delle aziende distributrici del nostro settore, ma soprattutto sulla clientela, che ha deciso di mettere in stand-by gli investimenti precedentemente programmati, in attesa di nuove misure di sostegno. E le ricadute dell’attuale fase di stallo sono negative per tutti: imprese, professionisti, famiglie.
È una situazione resa ancora più complessa da variabili geopolitiche come l’attuale crisi del canale di Suez, che sta ostacolando la libera circolazione delle merci (fra cui materie prime e componenti elettronici) e sta già portando a un aumento dei costi di produzione, con i conseguenti aggiornamenti dei listini prezzi”.

Per riattivare il volàno dell’edilizia, ANGAISA auspica il ritorno, almeno parziale, della cessione del credito e dello sconto in fattura, almeno per le opere di valore non superiore ai 20mila euro, riconducibili ai cosiddetti interventi edilizi “minori”.

“La nostra associazione conferma la disponibilità a dare il proprio contributo nelle sedi opportune, a partire dai tavoli tecnici che il Governo dovrebbe attivare per realizzare un riordino complessivo dei bonus edilizi e dei loro meccanismi applicativi, quanto mai urgente e necessario – conclude il Presidente ANGAISA – anche in considerazione dell’ulteriore riduzione delle percentuali di detrazione dei bonus, prevista a partire dal 2025”.

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