Nella recente “Relazione sul rendiconto generale dello Stato”, la Corte dei Conti ha sottolineato come il 2015 sia stato l’anno record per quanto riguarda le imposte sugli immobili, con 43,9 miliardi di euro di gettito complessivo. ll peso fiscale sul mattone è andato sempre crescendo dal 2011, con l’eccezione del 2013. In quell’anno infatti l’Imu sull’abitazione principale fu “prima sospesa, poi spostata a settembre per i Comuni che non avevano deliberato in tempo, e infine cancellata quasi del tutto”. Quest’anno la pressione fiscale sugli immobili dovrebbe tornare a un livello pari al 2,4% del Pil, anche se il gettito in valore assoluto dovrebbe essere più alto di quasi 2 miliardi. In ogni caso, per capire come chiuderà il 2016 bisognerà comunque attendere altre due variabili: il trend delle compravendite e l’andamento della cedolare secca sugli affitti. Inoltre la “progressione delle imposte immobiliari colpisce sì per l’entità del rincaro, ma anche per la quantità di ritocchi che si sono succeduti negli anni”. Il mattone ha garantito negli ultimi anni una fonte di introiti sicuri e crescenti per le casse pubbliche, un gettito che è arrivato a coprire solo nel 2015 il 5,3% delle entrate tributarie dello Stato e il 58% di quelle dei comuni.
La nuova edizione delle Classifiche dei Bilanci ANGAISA
Sarà presentato e distribuito in occasione dell’imminente Convegno ANGAISA il nuovo volume delle “Classifiche dei Bilanci ANGAISA”, che presenta i risultati delle elaborazioni effettuate sui bilanci 2023. La 22a edizione delle “Classifiche Distributori...