Consumi, si attenuano i segnali positivi dell’estate

11/11/2016Mercato

L’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha registrato a settembre 2016 una diminuzione dello 0,1% rispetto ad agosto e una variazione nulla su base annua, un dato che attenua i segnali di ripresa della domanda delle famiglie che erano emersi ad agosto. Questo incerto comportamento delle famiglie riflette il progressivo deterioramento nel clima di fiducia, ad ottobre in diminuzione per il terzo mese consecutivo, consolidando un atteggiamento molto prudente nei confronti del consumo. Più favorevole è risultato, nello stesso mese, l’andamento del sentiment delle imprese che ha confermato, dopo il minimo di agosto, la tendenza al miglioramento. Questo dato è, comunque, sintesi di andamenti non omogenei tra gli operatori dei diversi settori, e suscita qualche preoccupazione il prevalere tra gli imprenditori del commercio al dettaglio di un atteggiamento pessimista. In linea con un contesto economico in cui l’elemento predominante continua ad essere la mancanza di slancio della ripresa, nel mese di settembre l’occupazione ha registrato, in termini congiunturali, una crescita di 45mila unità, confermando una attenuazione della tendenza al recupero registrata nella prima parte del 2016; allo stesso tempo il numero di persone in cerca d’occupazione è aumentato di 60mila unità rispetto al mese precedente, a segnalare anche una più elevata partecipazione al mercato del lavoro delle persone che nei momenti più critici tendono a rinunciare a cercare un’occupazione. Queste dinamiche hanno determinato un innalzamento del tasso di disoccupazione (dall’11,5% all’11,7%). Nel complesso dei primi nove mesi del 2016 l’andamento del mercato del lavoro risulta, comunque, positivo: il numero di persone impiegate nel processo produttivo ha, infatti, registrato un aumento di 294mila unità. Nello stesso periodo i disoccupati, sono diminuiti di 92mila unità. Le dinamiche che si registrano nel mercato del lavoro si confermano tra gli elementi più positivi del quadro congiunturale, in considerazione sia dei livelli massimi raggiunti nella partecipazione al mercato del lavoro, sia del permanere di una tendenza alla riduzione delle ore di CIG autorizzate (-33,6% a settembre su base annua, -11,6% nel complesso dei nove mesi).

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