Nel novembre scorso la fiducia dei consumatori è rimasta sostanzialmente stabile a quota 107,9 (era 108 a ottobre), mentre il clima di fiducia delle imprese è sceso lievemente, da 101,7 a 101,4, con cali per tutti i settori tranne il commercio. Lo ha reso noto l’Istat nel rapporto mensile diffuso nei giorni scorsi. Tra i consumatori, il clima economico è stazionario mentre la componente futura peggiora. Al contrario, dopo tre cali, il clima personale e quello corrente migliorano. I giudizi sulla situazione economica del Paese scendono lievemente così come le aspettative, che toccano il valore più basso da marzo 2014. Per quanto riguarda invece le imprese, nella manifattura l’indice passa da 102,9 a 102,0, nei servizi di mercato da 106,6 a 105,2, nelle costruzioni da 125,8 a 124,2; nel commercio al dettaglio l’indice sale da 101,6 a 106,5. Nei servizi, si deteriorano i giudizi sul livello degli ordini (da 8 a 6 il saldo) e le attese sull’andamento generale dell’economia (da 5 a 3); il saldo delle attese sugli ordini rimane stabile a quota 5. Nel commercio al dettaglio migliorano sia i giudizi sulle vendite correnti sia quello relativo alle aspettative sulle vendite future; in calo sono giudicate, infine, le scorte di magazzino. Il clima di fiducia migliora nella grande distribuzione (da 100,1 a 108,9), ma peggiora in quella tradizionale (da 104,6 a 100,4). Nella prima, aumenta sia il saldo dei giudizi sulle vendite correnti sia quello relativo alle aspettative sulle vendite future; nella seconda, al contrario, i due saldi diminuiscono decisamente.
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