Economia: cala il reddito delle famiglie, crescono i consumi

06/04/2017Mercato

Il reddito disponibile delle famiglie è diminuito nel quarto trimestre del 2016 dello 0,6% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,5%. Di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è diminuita di 1 punto percentuale rispetto al trimestre precedente, scendendo all’8%. Lo ha reso noto l’Istat con la nota statistica diffusa il 4 aprile scorso. Il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito dello 0,9% rispetto al trimestre precedente. La quota di profitto delle società non finanziarie, pari al 42,4%, è aumentata di 0,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Il tasso di investimento è aumentato di 0,6 punti percentuali portandosi al 20,5%. Nel 2016 il reddito disponibile è aumentato dell’1,6% e la spesa per consumi finali dell’1,3%, dando luogo a un aumento della propensione al risparmio di 0,2 punti percentuali rispetto al 2015. Il potere d’acquisto è aumentato dell’1,6%. Nel quarto trimestre 2016, il tasso di investimento delle famiglie (rapporto tra investimenti fissi lordi delle famiglie, che comprendono esclusivamente gli acquisti di abitazioni, e reddito disponibile lordo) è stato pari al 6,1%, invariato rispetto al trimestre precedente e in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al corrispondente trimestre del 2015. Questa dinamica congiunturale riflette un aumento degli investimenti fissi lordi dello 0,8% e una flessione del reddito disponibile lordo (-0,6%). Nel 2016 il tasso di investimento delle famiglie è stato pari al 6,1%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al 2015. Gli investimenti fissi lordi sono aumentati del 3,7%. Nel quarto trimestre del 2016 la pressione fiscale è diminuita di 0,6 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre del 2015, scendendo al 49,6%. Nel quarto trimestre del 2015 la pressione fiscale si attestava infatti al 50,2%. Nel quarto trimestre del 2016 l’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è stato pari al 2,3%, stabile rispetto allo stesso trimestre del 2015. In termini di incidenza sul Pil il saldo primario delle amministrazioni pubbliche (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato invariato a +1,7%; l’attivo del saldo corrente si è fortemente ridotto, scendendo a +0,9% dal +2,5% di un anno prima.

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