Bonus casa 50% e 65% al rialzo se i lavori porteranno consistenti miglioramenti per risparmio energetico e prevenzione antisismica. È questa l’ultima ipotesi allo studio dei tecnici del Ministero Economia e Finanze e di quelli della Ragioneria, in termini di fattibilità economica. Un rilancio che dovrebbe toccare anche la durata stessa dei due incentivi, che potrebbero essere estesi per la prima volta per 2 o 3 anni, quindi una proroga con un orizzonte temporale più ampio, già in passato auspicata e richiesta da ANGAISA. Il cosiddetto “sisma bonus” dovrebbe riconoscere ai contribuenti un credito d’imposta Irpef “base” del 50% che potrebbe salire al 70% nel caso in cui i lavori di ristrutturazione facessero salire l’immobile di almeno un livello nella classificazione antisismica. Se poi i livelli “scalati” fossero due, il bonus Irpef salirebbe al 75% e potrebbe toccare l’80% nei casi in cui l’adeguamento antisismico riguardasse tutto l’edificio. Con questa stessa progressione potrebbe essere riscritto il bonus per la riqualificazione energetica. L’attuale agevolazione del 65% potrebbe scendere al 50% per i lavori con basso impatto e crescerebbe fino all’80%, invece, se i lavori di riqualificazione energetica fossero ad alto impatto e coinvolgessero l’intero condominio. Un’altra novità di rilievo potrebbe riguardare la durata di recupero dell’agevolazione da parte del contribuente. Gli attuali 10 anni in cui va spalmato il credito d’imposta e il suo recupero nella dichiarazione dei redditi verrebbe dimezzato e portato a soli 5 anni, contribuendo così a far crescere ulteriormente l’appeal delle due detrazioni fiscali. [Ottobre 2016]
Pompe di calore e costi di installazione, il survey irlandese
Un nuovo sondaggio condotto da Fuels for Ireland e da Alliance for Zero Carbon Heating ha rivelato che il costo per installare una pompa di calore rappresenta un deterrente per il 61% delle famiglie irlandesi. Due terzi degli intervistati non hanno intenzione di...