Associazioni di filiera compatte: riattivare sconto in fattura e cessione del credito

17/03/2023Associazione

Diverse fra le principali organizzazioni sindacali del comparto edilizio (fra cui ANGAISA) hanno presentato a Governo e Parlamento le urgenti richieste delle rispettive categorie in materia di bonus edilizi, in occasione di una conferenza stampa che si รจ tenuta il 15 marzo a Roma, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati. Queste le posizioni condivise dalle associazioni e federazioni coinvolte: Aires, Anfit, ANGAISA, Anima, Aqua Italia, Assites, Assoclima, Assotermica, FederlegnoArredo (Assotende ed EdilegnoArredo), Finco e Unicmi. โ€œรˆ la preoccupazione per il settore che rappresentiamo e per tutti quei cittadini che rischiano di vedere bruscamente interrotti i lavori di ristrutturazione e di efficientamento energetico degli edifici, che ci ha portato ad essere qui oggi per far sentire la loro voce allโ€™interno del Parlamento, luogo deputato a decidere sul futuro dei bonus edilizi. Non possiamo far altro che sottolineare come lโ€™improvviso ed ennesimo cambio in corsa delle regole di applicazione del Superbonus abbia finito per fagocitare anche i cosiddetti bonus minori, quali ecobonus e bonus casa, i cui impatti sulle casse dello Stato sono di gran lunga inferiori rispetto a quelli del 110%. Le nostre richieste sono poche, ma ben definite e volte a conciliare le piรน che legittime esigenze del Governo di mantenere in ordine i conti dello Stato, con i patti in tema di fisco che lo stesso Governo stringe con i cittadini. Chiediamo pertanto che venga reintrodotto lo sconto in fattura e la cessione del credito per ecobonus (50%-65%) e bonus casa (50%). Basti pensare che lโ€™abolizione immediata delle due opzioni produrrร , per il solo 2023, un calo fra il 30% e il 40% degli interventi di riqualificazione energetica (Ecobonus) e di ristrutturazione edile (Bonus-casa) e conseguentemente della tenuta occupazionale delle imprese coinvolte costrette a fare i conti con consistenti cali di fatturato. Non si contano in queste settimane le disdette o le sospensioni degli ordini in essere, destinati a cantieri che nella fatidica data del 16 febbraio non erano ancora avviati. A questo si lega, dunque, la nostra seconda richiesta โ€“ ma non per ordine di importanza โ€“ riguardante la non applicabilitร  del Decreto 16 febbraio 2023, n. 11. per ordini, forniture e ingaggi giร  concordati in data antecedente lโ€™entrata in vigore del suddetto Decreto. Si tratta, infatti, di commesse spesso su misura per le quali le aziende si sono giร  esposte verso fornitori o addirittura avevano giร  avviata o conclusa la produzione e che ora si vedono bloccate. Da parte nostra, infine, tutta la disponibilitร  a sedersi al tavolo governativo per il riesame degli incentivi fiscali, e relativi requisiti, per la ristrutturazione e lโ€™efficientamento energetico del patrimonio edilizio italiano. Siamo certi che Governo e Parlamento non vorranno privarsi di ascoltare chi puรฒ offrire un contributo che si forma sul campo e che dovrebbe essere alla base di ogni intervento normativoโ€.

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