Avrebbe dovuto essere emanato entro il 2 marzo scorso, dal Ministero dell’Ambiente, il decreto attuativo del “bonus idrico” introdotto dall’art. 1 (commi 61-65) della legge n. 178/2020. Come si ricorderà, tale incentivo prevedeva la concessione di un bonus pari a 1.000 euro per ciascun beneficiario, da utilizzare entro il 31 dicembre 2021, per interventi di sostituzione di vasi sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto e di apparecchi di rubinetteria sanitaria, soffioni doccia e colonne doccia esistenti con nuovi apparecchi a limitazione di flusso d’acqua, su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o singole unità immobiliari. Il mancato rispetto del termine “ordinatorio” (e quindi non vincolante) non significa di per sé che il decreto non possa essere varato in futuro. Peraltro, in base alle indiscrezioni riprese da alcuni organi di informazione, il Governo Draghi starebbe valutando un’ampia riforma fiscale, che dovrebbe prevedere anche la riduzione e “razionalizzazione” dei bonus introdotti dal Governo Conte con l’ultima legge di bilancio. Con il rischio concreto che il decreto attuativo del bonus idrico possa restare bloccato ancora a lungo.