E’ stato presentato il 3 dicembre scorso il nuovo Rapporto congiunturale del CRESME, che evidenzia una caduta complessiva nel 2020, per il comparto costruzioni, pari al -9,5%. Il dato peggiore in assoluto è rappresentato dalla flessione nel rinnovo residenziale (-13,9%), che nel decennio 2010-2019 aveva fatto registrare una crescita significativa in valori assoluti, da 43 a 53 miliardi annui. Prima la pandemia e quindi l’attesa per la piena attuazione del Superbonus 110% hanno rappresentato un freno importante e imprevisto. Pesante decremento anche per le nuove costruzioni residenziali, che chiuderanno il 2020 con un -10,6%. CRESME prevede comunque un recupero importante nei prossimi tre anni, più significativo nel 2021 (+8,3%) e ancora nel 2022 (+5,5%) e nel 2023 (+2,4%). Solo il rinnovo residenziale dovrebbe far registrare nel 2021 un +14%, con il contributo importante degli incentivi fiscali ma, almeno per quanto riguarda il Superbonus 110%, fortemente condizionati dalla effettiva capacità, per tutti gli operatori del settore, di far fronte alle nuove sfide e di intercettare tutte le potenzialità sul lato dell’offerta.
Permessi di costruire, residenziale in crescita
Istat ha pubblicato il rapporto relativo ai dati dei permessi di costruire, relativi al primo trimestre 2024. Sulla base delle autorizzazioni riguardanti il comparto residenziale, si stima una crescita congiunturale sia del numero di abitazioni (+4,3%) sia della...