L’ISTAT ha diffuso i nuovi dati relativi al Pil e all’indebitamento delle amministrazioni pubbliche nel periodo 2020-2022, che evidenziano 81 miliardi di disavanzo extra, rispetto a quanto previsto, nei tre anni considerati. La causa dello scostamento è da ricondurre sostanzialmente ai crediti di imposta generati dai bonus edilizi, molto più ampi di quanto era stato ipotizzato, che con la cessione dei crediti e lo sconto in fattura vanno imputati interamente al disavanzo dell’anno in cui sono stati originati e non possono essere rateizzati nel quinquennio. Questo in considerazione della revisione concordata da Eurostat e Istat sui corretti criteri di imputazione del disavanzo generato dai bonus edilizi, a partire dal superbonus 110%. Il deficit 2022 sale quindi all’8%, quello del 2021 al 9% e quello del 2020 al 9,7%. Con una conseguenza intuibile: i margini finanziari per sostanziali modifiche al decreto-legge 11/2023, che ha improvvisamente bloccato cessioni dei crediti e sconto in fattura, sono estremamente ridotti.
Pompe di calore e costi di installazione, il survey irlandese
Un nuovo sondaggio condotto da Fuels for Ireland e da Alliance for Zero Carbon Heating ha rivelato che il costo per installare una pompa di calore rappresenta un deterrente per il 61% delle famiglie irlandesi. Due terzi degli intervistati non hanno intenzione di...