Economia, il Sud non riesce a cambiare passo

08/04/2021Mercato

Quando si fa un’analisi economica e sociale del Mezzogiorno e della sua purtroppo “storica” distanza con il resto del Paese, da tanti anni a questa parte i nodi da sciogliere risultano essere sempre gli stessi ed anzi negli ultimi 25 anni se ne sono aggiunti di nuovi. Diffusione della criminalità, burocrazia, carenze infrastrutturali e disoccupazione sono i temi ricorrenti, le “zavorre” che hanno frenato lo sviluppo del Sud. Nell’analisi che fa l’Ufficio Studi Confcommercio, “Economia e Occupazione al Sud 2015-2019”, emergono però anche degli elementi di novità: primo fra tutti quello della riduzione della popolazione giovanile residente, che nel periodo considerato si è ridotta di oltre un milione e mezzo impattando pesantemente sul livello di occupazione nel Mezzogiorno e sulla qualità del capitale umano. Tra il 1995 e il 2019 l’Italia nel complesso ha perso oltre un milione di giovani (da poco più di 11 milioni a poco più di 10 milioni) e tutta questa perdita è dovuta ai giovani meridionali. Quindi, parlando in termini meramente economici, il peso che tutti questi fattori hanno sul Pil pro capite per abitante è determinante e la quota di Pil prodotta dal Sud sul totale nazionale è diminuita passando da oltre il 24% del 1995 al 22% del 2019. Secondo i dati della ricerca, se questi fattori incidessero meno, nel giro di alcuni anni il prodotto lordo meridionale crescerebbe di oltre il 20% (+90 miliardi di euro).

Condividi

Altri aggiornamenti in "Mercato"

Ristrutturate 47mila villette grazie al Pnrr

Sono 46.922 le villette che in Italia hanno potuto attingere ai fondi del Pnrr per interventi di ristrutturazione legati al Superbonus, per un valore complessivo di 6,5 miliardi di euro. Ai quali vanno aggiunti altri 7 miliardi impiegati da 13.833 condomini, per un...

leggi tutto