Nei giorni scorsi ANCE ha presentato alla stampa l’ Osservatorio Congiunturale sull’Industria delle Costruzioni. Lo studio fornisce un aggiornamento dell’andamento del settore delle costruzioni con le previsioni per il 2019 e il 2020, alla luce del rallentamento dell’economia nazionale e internazionale in atto. L’incertezza economica, che sta coinvolgendo tutti i settori produttivi, non risparmia le costruzioni, che proseguono nella loro lunga e pesante crisi. In 11 anni, infatti, i livelli produttivi si sono ridotti di circa un terzo, comportando la chiusura di oltre 120mila imprese e la perdita di 600mila posti di lavoro. La previsione per l’anno in corso, che tiene conto dei consueti indicatori economici e settoriali, è di un aumento del 2%. Tale risultato è dovuto principalmente ai primi e timidi segnali positivi registrati per gli investimenti privati residenziali e non residenziali e al proseguimento della dinamica positiva per il comparto della manutenzione straordinaria. Per le opere pubbliche la previsione per il 2019 è di un aumento dell’1,8%. Un primo segnale positivo del tutto insufficiente ad invertire il lungo trend negativo in atto dal 2005 e lontano dalle aspettative di crescita degli investimenti pubblici che le misure governative, adottate negli ultimi anni, lasciavano sperare. Il repentino peggioramento delle condizioni economiche di contesto, tuttavia, ha indotto il Centro Studi Ance a formulare uno scenario di previsione peggiorativo, che dimezza la crescita del settore delle costruzioni per il 2019 (+1,1%) e prevede una contrazione ancora maggiore nel 2020.
Pompe di calore e costi di installazione, il survey irlandese
Un nuovo sondaggio condotto da Fuels for Ireland e da Alliance for Zero Carbon Heating ha rivelato che il costo per installare una pompa di calore rappresenta un deterrente per il 61% delle famiglie irlandesi. Due terzi degli intervistati non hanno intenzione di...