Fino al 40% l’incremento di valore per gli immobili riqualificati

14/04/2023Mercato

Spendere per effettuare lavori di riqualificazione energetica significa garantire al proprio bene immobiliare un incremento di valore fino al 40% (col passaggio da una classe G a una classe A). Al contrario, non effettuare alcun retrofit comporta una perdita secca di una medesima percentuale in termini di quotazione di mercato. L’analisi emerge da una ricerca sviluppata – per l’Osservatorio di REbuild 2023 – dal Dipartimento di Culture del Progetto dell’Università Iuav di Venezia in vista della nuova edizione dell’evento che si svolgerà quest’anno il 9 e 10 maggio. A seconda che un fabbricato sia ubicato in centro o in periferia, la variazione di valore fra una classe E e una classe D si aggira intorno al 5-6%, ma sale fra il 14 e il 18% se si passa da una G a una D e addirittura fra il 30 e il 40% da una G a una A. Analogamente, facendo un ragionamento al contrario, chi non efficienta, è destinato a perdere una forbice consistente di valore. Lo scenario dell’abitare italiano mostra un patrimonio edilizio che nella sua gran parte risale a prima del 1971: si tratta di circa 35 milioni di unità immobiliari. Oltre il 55% degli immobili appartiene alle classi più energivore, che presentano un consumo fino a 10 volte superiore rispetto alle case in classe energetica più performante e comportano una spesa media (tra una classe G e una classe A) che impatta sul conto familiare per circa 4mila euro in più l’anno (fonte: Assoimmobiliare). Più passa il tempo, meno il mercato sarà disposto a spendere per acquistare “case-salasso” per il portafogli. Ragion per cui usare bene la tecnologia e i bonus (cospicui anche senza il 110%) significa preservare dalla perdita di valore un bene che è ancora la riserva aurea per eccellenza delle famiglie del nostro Paese.

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