I più recenti dati degli osservatori di mercato ANGAISA lo confermano: a distanza di due settimane dall’entrata in vigore del decreto-legge n. 11/2023, che ha imposto uno stop immediato all’applicabilità dei meccanismi legati a cessione del credito e sconto in fattura relativi a bonus e superbonus, il mercato delle principali filiere collegate all’edilizia sta andando incontro a un vero e proprio corto circuito.
“Ciò che temevamo si sta purtroppo verificando – commenta il Presidente dell’associazione nazionale dei distributori idrotermosanitari Maurizio Lo Re – migliaia di imprese e di professionisti stanno facendo i conti con una nuova “tempesta perfetta”: si fermano i cantieri, gli ordini vengono cancellati, il blocco cessione crediti e sconto in fattura sta portando al blocco dei pagamenti e la mancanza di risorse rischia di mettere in ginocchio tantissime imprese che operano nel settore delle costruzioni e dell’impiantistica”.
ANGAISA, che fa parte di Confcommercio e aderisce, in qualità di socio aggregato, a Federcostruzioni, chiede a gran voce al Governo un’immediata inversione di rotta: “Abbiamo seguito con attenzione le richieste che le principali organizzazioni sindacali hanno presentato alla Commissione Finanze della Camera nei giorni scorsi” – sottolinea Lo Re. “Ma le nostre aziende non possono attendere che si concluda l’iter di conversione in legge del decreto, con gli eventuali correttivi che potrebbero essere approvati.
E’ necessario intervenire subito, altrimenti la perdurante mancanza di liquidità poterà con sé fallimenti e licenziamenti, vanificando almeno in parte l’efficacia dei bonus, che hanno sostenuto non solo il nostro comparto, ma più in generale il settore delle costruzioni e l’intera economia nazionale.” L’associazione si sta muovendo per far arrivare sui tavoli del Governo una proposta concreta: “Chiediamo che vengano riattivati immediatamente i meccanismi della cessione del credito e dello sconto in fattura per tutti gli interventi legati ai bonus edilizi cosiddetti minori (ecobonus e bonus ristrutturazioni), del valore di importo complessivo non superiore a 20mila euro, prevedendo comunque, ove necessario, opportuni meccanismi di controllo e asseverazione. Se diventasse strutturale, una misura di questo tipo potrebbe inoltre rappresentare uno strumento fondamentale per sostenere nel medio e lungo periodo il programma di efficientamento energetico degli immobili residenziali, che l’Unione Europea imporrà a tutti gli Stati membri attraverso l’adozione di Direttive e Regolamenti che prendono spunto dal piano REPowerEU”.
Resta naturalmente essenziale il ruolo degli istituti di credito e degli intermediari finanziari, anche alla luce delle recentissime dichiarazioni del direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, secondo cui banche e assicurazioni potrebbero assorbire ancora ben 17,4 miliardi di euro di crediti rimasti in capo alle imprese del settore costruzioni nel suo complesso. “Ci aspettiamo che ognuno degli attori coinvolti sia messo in grado di fare, responsabilmente, la propria parte.
Per questo lo “sblocco” del mercato deve essere accompagnato da un quadro normativo di riferimento chiaro, esaustivo e affidabile” – conclude il Presidente ANGAISA. “A tutela degli imprenditori, che devono essere in grado di lavorare per la continuità dell’azienda, programmando investimenti e strategie commerciali, e dei tanti cittadini che devono poter contare su strumenti efficaci per poter gestire – anche e soprattutto sul piano economico – l’ammodernamento e la riqualificazione della propria abitazione, preservandone il valore e migliorandone i profili di comfort ed efficienza energetica”.