Tutti gli indicatori lo confermano, edilizia e impiantistica in fase recessiva, fondamentale riattivare i meccanismi dei bonus edilizi
Intervenendo ieri al convegno inaugurale di Mostra Convegno Expocomfort, la manifestazione fieristica leader a livello mondiale per i settori dell’impiantistica e delle energie rinnovabili, Maurizio Lo Re, presidente nazionale di ANGAISA – l’associazione dei distributori idrotermosanitari aderente a Confcommercio e a Federcostruzioni – ha manifestato le forti preoccupazioni del comparto per gli attuali scenari di mercato.
Anche i dati più recenti degli osservatori ANGAISA lo confermano: il settore dell’edilizia e delle filiere collegate, a partire dall’idrotermosanitaria e dall’impiantistica, stanno passando da una prima fase di stallo a una vera e propria fase recessiva, come confermano anche i dati diffusi nei giorni scorsi dal centro studi di ANIMA.
“Dopo la crescita a doppia cifra dei fatturati, che aveva caratterizzato gli ultimi anni, già la fine del 2023 aveva fatto registrare una decisa frenata, che eravamo certi sarebbe proseguita nel 2024 – sottolinea Lo Re. E anche il dato delle vendite di gennaio è in linea con questo trend negativo, con un -1,46% rispetto a gennaio 2024, e un ancora più significativo -4,48% degli ultimi 12 mesi (febbraio 2023/gennaio 2024 rispetto a febbraio 2022/gennaio 2023)”.
Anche il CRESME, che ieri ha presentato la decima edizione del Rapporto congiunturale e previsionale sul mercato dell’installazione degli impianti (che vede ANGAISA fra le associazioni partner), ha evidenziato che nel 2024 è attesa una flessione di circa 11% per il volume d’affari dell’installazione idrotermosanitaria.
Il rischio che la situazione peggiori ulteriormente nel corso dell’anno è quindi concreto, con la possibilità che tante aziende vadano incontro a un possibile corto circuito economico-finanziario, legato alla mancanza di liquidità.
“Gli appelli che ANGAISA aveva rivolto al Governo, insieme ad altre organizzazioni di filiera, sono purtroppo rimasti inascoltati – conclude Lo Re – ma di fronte alla gravità di questa situazione, non possiamo che ribadire con forza le nostre richieste principali, già rese pubbliche nel novembre scorso:
- ripristinare almeno parzialmente (per gli interventi edilizi “minori”) i meccanismi della cessione del credito e dello sconto in fattura
- attivare una politica di sostegno, attraverso adeguati incentivi, rivolta alle famiglie a basso reddito, per consentire loro di riqualificare e ammodernare la propria abitazione
- rendere prioritari – attraverso le risorse del Pnrr – l’efficientamento energetico del parco immobiliare italiano e il cammino verso la decarbonizzazione, legati agli obiettivi strategici della direttiva europea Case Green (approvata il 12 marzo dal Parlamento Europeo)
- mettere a punto un Testo Unico degli incentivi e delle agevolazioni nel settore dell’edilizia, per fare nuove certezze a tutti gli operatori e ai consumatori, che devono poter fare affidamento su un quadro normativo coerente, chiaro e affidabile”.