I dati relativi alle abitudini di pagamento e ai protesti indicano che nel terzo trimestre del 2016 è proseguito il rafforzamento delle condizioni economico-finanziarie delle imprese italiane. Il numero di società protestate è ai minimi dal 2008, con un dimezzamento rispetto ai massimi del 2013. Le imprese pagano più velocemente e i ritardi rispetto agli impegni presi con i fornitori hanno fatto registrare il livello più basso dall’inizio del periodo osservato. Questa è in sintesi la fotografia che emerge dal recente Osservatorio pubblicato da Cerved, che tiene conto dei dati relativi all’archivio protesti e a Payline, il database che raccoglie le esperienze di pagamento di 3 milioni di imprese italiane. I dati indicano che tra luglio e settembre 2016 sono state protestate 10,4 mila imprese, il 18,2% in meno rispetto allo stesso periodo del 2015 e il 55% in meno rispetto ai massimi del 2013. Il calo è oltre il doppio rispetto a quello registrato sul numero di assegni in circolazione, a indicare che questo dato non riflette solo il minor utilizzo di strumenti protestabili, ma anche un effettivo miglioramento della situazione delle imprese. La riduzione dei protesti ha riguardato tutti i settori e tutte le aree geografiche con tassi a due cifre e performance particolarmente positive nelle costruzioni (-20,4%) e al Nord Est (-22,3%).
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Direttiva Case Green, quanto costerà ristrutturare?
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