Il 5 aprile scorso, Blogmeter ha presentato la seconda edizione della ricerca “Italiani e Social Media”, che ha coinvolto 1500 intervistati, tra i 15 e i 64 anni, residenti in Italia: un campione rappresentativo (per sesso, età e area geografica) degli iscritti ad almeno un canale social. L’obiettivo principale è quello di scoprire perché gli italiani usano i social media e quali sono i loro impieghi nella vita di tutti i giorni. Dalla ricerca emerge una polarizzazione: il 42% degli intervistati dichiara di limitarsi a leggere contenuti altrui, il 13% dichiara di scrivere prevalentemente propri post originali, senza particolare attenzione ai post delle altre persone. Il restante 45% legge, scrive o commenta. Facebook, anche quest’anno si conferma come il social preferito per una pluralità di scopi. Tra le novità spicca la sua preminenza per leggere e condividere recensioni, che lo vede preferito anche a Trip Advisor. Blogmeter ha indagato approfonditamente l’utilizzo dei social media da parte degli intervistati, arrivando ad identificare due tipologie di social: quelli di cittadinanza e quelli funzionali. Ci sono social che usiamo più volte a settimana: questi sono i social di cittadinanza, che contribuiscono a definire le nostre identità di relazione. Tra questi, Facebook si conferma, anche per quest’anno, il maggiore, rappresentante l’84% degli intervistati. Altri rilevanti social di cittadinanza sono YouTube e Instagram – che cresce di ben il 6% rispetto all’anno passato (da 40% a 46%). Estremamente rilevante per le relazioni social è WhatsApp, che passa dal 91% al 94% di utilizzo quotidiano: per i consumatori WhatsApp è un social alla pari di altri, e non viene considerato un mero servizio di messaggistica. Ci sono poi i social funzionali, che utilizziamo saltuariamente poiché soddisfano un bisogno specifico e in questo caso, secondo i risultati della ricerca svolta da Blogmeter, i principali sono Trip Advisor e Facebook Messenger – i quali crescono entrambi del +4%, rispetto alla cifra registrata l’anno scorso. Le aziende che utilizzano i social media come strumento di lavoro devono quindi decidere quando porsi nella veste di “compagni di strada” degli utenti e quando invece diventare dei risolutori di bisogni specifici, se vogliono parlare con efficacia ai loro consumatori.
Competenze digitali, Italia 10 punti sotto la media europea
Come evidenziato nel recente rapporto Istat, nel 2023 il divario nelle competenze digitali tra i Paesi dell’Ue27 è elevato, con un campo di variazione di 55 punti percentuali. L’Italia si colloca in 23a posizione, circa 10 punti sotto la media. La quota più elevata di...