“La criminalità è un costo vivo per le imprese e nelle sue diverse forme sottrae al comparto del commercio e dei pubblici esercizi circa 26 miliardi di euro”. Lo ha dichiarato Anna Lapini, componente di giunta Confcommercio incaricata per la Legalità e la Sicurezza, durante un’audizione nell’ambito dell’esame dei ddl “Legittima difesa” in commissione Giustizia al Senato. “L’ultima nostra rilevazione del 2017 ci dice che circa un terzo degli imprenditori percepisce un peggioramento nei livelli di sicurezza per la propria attività rispetto all’anno precedente. Fra i fenomeni criminali percepiti in aumento, il 33% degli intervistati indica rapine e furti; la quasi totalità degli imprenditori (92%) ritiene inefficaci le leggi che contrastano i fenomeni criminali ed esprime parere favorevole all’inasprimento della pena, per il 91%. Quattro imprenditori su cinque ritengono che non si scontino realmente le pene per i reati commessi”. I sondaggi sugli imprenditori del settore sono stati effettuati in maniera anonima. “Sicurezza e legalità – ha concluso Anna Lapini – sono il prerequisito fondamentale per la crescita e lo sviluppo di un’economia moderna; la presenza di esercizi commerciali, peraltro, costituisce già di per sé un presidio di legalità del territorio. La quasi totalità degli imprenditori, il 93%, non si è dotata di un’arma per difesa personale; tra questi, solo l’11% pensa di farlo in futuro. La prima richiesta per la sicurezza da parte degli imprenditori rimane la certezza della pena, per il 73%, ma aumenta la percentuale di coloro che chiedono maggiore tutela da parte delle forze dell’ordine (59%, rispetto al 56% del 2016). Gli imprenditori non vogliono armarsi né doversi difendere in prima persona”.