Il 22 giugno CRESME ha presentato il nuovo rapporto congiunturale semestrale dedicato al settore delle costruzioni, che testimonia il superamento della crisi legata al Covid, da parte del comparto edilizio nel suo complesso. Tra nuovo (+8,5%) e rinnovo (+14,8%), per gli investimenti nelle costruzioni viene stimata una crescita del +12,7% nel 2021, dopo la flessione del -4,9% registrata nel 2020. Componenti fondamentali sono quelle delle opere pubbliche (+18,2%), da una parte, e della riqualificazione residenziale incentivata da bonus e superbonus (+18,1%), dall’altra. Nella sua analisi, il CRESME evidenzia che a fronte del “boom” legato agli incentivi, si sta assistendo a un divario crescente fra domanda e offerta e un aumento abnorme dei prezzi dei materiali. “La ripresa – ha sottolineato il Direttore del CRESME Lorenzo Bellicini – non sarà uguale per tutti. Qualcuno guadagnerà molto dalla crisi, anche speculando sulla crescita dei prezzi. Qualcuno sopravviverà grazie alla domanda drogata. Ma a muovere una crescita strutturale devono essere una maggiore efficienza del settore, digitalizzazione e sostenibilità. Questo processo virtuoso non sembra essersi ancora innescato”.
Pompe di calore e costi di installazione, il survey irlandese
Un nuovo sondaggio condotto da Fuels for Ireland e da Alliance for Zero Carbon Heating ha rivelato che il costo per installare una pompa di calore rappresenta un deterrente per il 61% delle famiglie irlandesi. Due terzi degli intervistati non hanno intenzione di...