Continua con una marcia ancora più forte la corsa dell’inflazione. A gennaio, secondo la stima preliminare diffusa dall’Istat, l’aumento è stato pari al +1,6% su base mensile e al +4,8% su base annua (era +3,9% nel mese precedente). È l’incremento tendenziale più alto dall’aprile del 1996. A trainare l’aumento sono soprattutto i beni energetici, che fanno segnare una crescita su base annua mai registrata (da +29,1% di dicembre a +38,6%, con la componente regolamentata che sale da +41,9% a +93,5%), “ma – sottolinea l’Istat – tensioni inflazionistiche crescenti si manifestano anche in altri comparti merceologici”. Nel suo commento, l’Ufficio Studi Confcommercio sottolinea che si tratta di “valori di altri tempi, con i quali le famiglie e le imprese devono, comunque, confrontarsi. Questa situazione difficilmente si risolverà nel breve periodo. L’inflazione acquisita è già al 3,4% per l’anno in corso che, in media, potrebbe esibire una variazione dei prezzi superiore al 4%”.
ANGAISA chiede il ripristino della decontribuzione Sud
Di fronte a scenari economici e di settore sempre più caratterizzati da incertezze e nuove sfide, ANGAISA esprime forte preoccupazione per le future prospettive delle aziende che operano nel mezzogiorno. Oltre ad aver confermato il forte (e atteso) ridimensionamento...