Dopo l’imprevisto blocco imposto a cessione dei crediti e sconto in fattura, i nuovi dati del “110% Monitor” elaborati da Nomisma invitano a un’attenta riflessione. L’istituto di ricerca sottolinea che “dopo lo stop del Governo serve una strategia per riqualificare il 98% degli edifici residenziali esclusi dal Superbonus”. Grazie al Superbonus, gli edifici hanno registrato una riduzione del 50% delle emissioni di CO2 e un risparmio in bolletta tra il 30,9% (salto di 2 classi) e il 46,4% (salto di 3 classi). Secondo Nomisma, per far fronte alla direttiva UE sulle case green (entro il 2033 classe minima D), agli impegni sulla neutralità carbonica (emissioni zero al 2050) e per sostenere la domanda di 10,3 milioni di famiglie eterogenee sarà imprescindibile il meccanismo della cessione dei crediti. Soprattutto se si considera il contesto nazionale, che vede il 68% degli immobili residenziali con classificazione di efficienza energetica pari a D o persino inferiore, dato che si scontra con una domanda abitativa che vede al vertice delle preferenze degli italiani un’abitazione ad elevata efficienza energetica.
Pompe di calore e costi di installazione, il survey irlandese
Un nuovo sondaggio condotto da Fuels for Ireland e da Alliance for Zero Carbon Heating ha rivelato che il costo per installare una pompa di calore rappresenta un deterrente per il 61% delle famiglie irlandesi. Due terzi degli intervistati non hanno intenzione di...