Nei giorni scorsi Confindustria Ceramica ha diffuso i dati 2018 relativi al comparto. Sono 137 le aziende presenti sul suolo italiano, dove sono occupati 19.692 addetti (+0,9%, 177 in più rispetto all’anno precedente), che nel corso del 2018 hanno prodotto 415 milioni di metri quadrati (-1,6%), tali da consentire vendite per 410,1 milioni di metri quadrati (-2,8%). Le vendite in Italia si posizionano a 82,4 milioni di metri quadrati (-1,6%), volumi che però rappresentano meno della metà del mercato interno pre-crisi. In flessione i volumi esportati, ora pari a 327,7 milioni di metri quadrati (-3,1%). Il fatturato totale delle aziende ceramiche che producono in Italia raggiunge così i 5,4 miliardi di euro (-3,0%), derivante per 4,5 miliardi dalle esportazioni (-3,3%) – quota dell’85 % sul fatturato – e da 834 milioni di euro in Italia. Nel 2018 gli investimenti sono stati 508,2 milioni di euro (9,4% sul fatturato annuo), valore che ha consentito all’intera industria di superare i 2 miliardi di euro nel quinquennio. Tra le ragioni, le opportunità date dalle misure di Industria 4.0, colte appieno dalle aziende del settore, il recupero di competitività attraverso tecnologie più evolute, l’ammodernamento degli stabilimenti e delle linee produttive, e la conseguente fiducia sulle prospettive del settore. Sono 30 le aziende industriali produttrici di ceramica sanitaria in Italia, 27 delle quali localizzate nel distretto di Civita Castellana (Viterbo). L’occupazione nazionale è pari a 2.743 dipendenti, che ha realizzato una produzione pari a 3,9 milioni di pezzi. Il fatturato è di 336,4 milioni di euro, con vendite sui diversi mercati esteri pari a 151 milioni di euro (45% del totale).
Pompe di calore e costi di installazione, il survey irlandese
Un nuovo sondaggio condotto da Fuels for Ireland e da Alliance for Zero Carbon Heating ha rivelato che il costo per installare una pompa di calore rappresenta un deterrente per il 61% delle famiglie irlandesi. Due terzi degli intervistati non hanno intenzione di...