Le PMI italiane stanno meglio, contagiate da una ripresa pervasiva che inizia a toccare tutti i settori. Lo dice il rapporto Cerved PMI 2016, che rileva come nel 2015 sia finita l’emorragia iniziata otto anni fa, quando le PMI erano 150mila: per lprima volta da cinque anni il loro numero รจ tornato a crescere, oltrepassando la soglia delle 137mila (+500 societร , +0,4%). Tutti gli indicatori delle PMI italiane sono in crescita, in primis i ricavi, +3,1%, il triplo rispetto al 2014. Cala poi nel 2015 del 20% il numero delle imprese fallite, del 15% nei primi sei mesi di quest’anno. I tassi d’ingresso in sofferenza sono previsti in contrazione, dal 4,8% dal 2015 al 3,7% del 2018. Migliora poi il livello di rischiositร medio. Il 51,5% ha infatti un profilo giudicato giudicato โsolvibileโ (era il 48,3% nel 2014), mentre รจ โrischiosoโ il 16,6% (il 17,7% del 2014). Ma se le PMI sono piรน solide, i livelli della redditivitร pre 2008 restano lontani: โnonostante il recupero del Mol, +3,9% nel 2015 e un’accelerazione fino al +6,5% prevista per il 2018 โ ha spiegato Marco Nespolo, a.d. di Cerved – al termine del periodo di previsione l’indice rimarrร inferiore a quella pre-crisi di ben 24 punti percentualiโ. Il miglioramento della congiuntura insomma non risolve i ritardi strutturali del sistema, ben sintetizzato dall’andamento della produttivitร del lavoro delle PMI, che ha perso circa 8 punti percentuali da inizio crisi. Per il rapporto sembra terminata la fase di selezione, che ha visto le aziende piรน deboli espulse dal mercato, anche se restano alcune incertezze sul futuro. Pronte ai nastri di partenza ci sono le aziende uscite meglio dalla crisi, โquelle che erano quelle capitalizzate meglio prima, che avevano un livello di competitivitร superiore, bilanci piรน solidi, governance piรน adeguata. Sono quelle che sono passate attraverso la selezione darwiniana in questi anniโ ha detto Nespolo. Ma molto dipende anche dal contesto macroeconomico, โche รจ incerto, per lo scenario internazionale, europeo e, per margini inferiori, anche per il referendumโ.
Pompe di calore e costi di installazione, il survey irlandese
Un nuovo sondaggio condotto da Fuels for Ireland e da Alliance for Zero Carbon Heating ha rivelato che il costo per installare una pompa di calore rappresenta un deterrente per il 61% delle famiglie irlandesi. Due terzi degli intervistati non hanno intenzione di...