Per il settore delle costruzioni si prospetta un 2024 particolarmente difficile, con una flessione degli investimenti complessivi stimata al -8,5% (dopo un primo lieve decremento pari al -0,6% nel 2023). Dati negativi che potrebbero essere ancora peggiori, se non ci fosse il mercato legato alle opere pubbliche e al genio civile a controbilanciare il vero e proprio crollo del rinnovo residenziale, oltre alla flessione relativa alle nuove costruzioni private, residenziali e non. Sono questi alcuni dei dati più significati contenuti nel 35° Rapporto congiunturale e previsionale che il CRESME ha presentato a Milano il 5 dicembre scorso. La frenata indotta dalla fine del boom legato ai bonus edilizi è in realtà iniziata già da qualche mese, e le previsioni dell’istituto di ricerca appaiono perfettamente allineate con quanto registrato da tutti gli osservatori di mercato realizzati dalle principali organizzazioni di filiera. Sono davvero eclatanti i dati degli investimenti nel rinnovo residenziale: dopo la clamorosa crescita del 2021 (+34,6%) e del 2022 (+31,6%), il 2023 farà segnare un -11,4%, con un pesantissimo -25,8% atteso per il 2024.
Pompe di calore e costi di installazione, il survey irlandese
Un nuovo sondaggio condotto da Fuels for Ireland e da Alliance for Zero Carbon Heating ha rivelato che il costo per installare una pompa di calore rappresenta un deterrente per il 61% delle famiglie irlandesi. Due terzi degli intervistati non hanno intenzione di...