“Il mercato immobiliare italiano, dopo l’euforia post pandemica, mostra inequivocabili segnali di appannamento. In un quadro macroeconomico diventato progressivamente meno favorevole, le possibilità di accesso alla proprietà si sono fatte più problematiche. Nello specifico, la perdita di potere d’acquisto, l’erosione della capacità di risparmio e il rialzo dei tassi applicati hanno di fatto messo fuori gioco una quota considerevole della domanda potenziale con conseguenze rilevanti sui mutui erogati e sul numero di compravendite residenziali” – è quanto emerge dal 2° Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2023 di Nomisma. Dopo un 2022 in cui il mercato aveva registrato quasi 800mila transazioni, nel 2023 le compravendite scenderanno a quota 687mila (-12,4% rispetto all’anno precedente). All’interno di questo scenario macroeconomico, le famiglie si sono trovate ad essere improvvisamente più fragili, con una propensione al risparmio crollata su valori nuovamente esigui. A questo si accompagna il continuo rialzo dei tassi d’interesse che preclude a molti la possibilità di accedere al necessario sostegno creditizio. Secondo Nomisma, con l’aggiunta della componente degli aspiranti proprietari, che temporaneamente si trovano esclusi dalla possibilità di acquisto di un immobile, il comparto della locazione in futuro si rivelerà in tutta la sua inadeguatezza. La domanda composta da famiglie, lavoratori, studenti e turisti compete, infatti, per un’offerta privata troppo esigua e sempre più orientata a privilegiare soluzioni più remunerative, quali gli affitti brevi.
Pompe di calore e costi di installazione, il survey irlandese
Un nuovo sondaggio condotto da Fuels for Ireland e da Alliance for Zero Carbon Heating ha rivelato che il costo per installare una pompa di calore rappresenta un deterrente per il 61% delle famiglie irlandesi. Due terzi degli intervistati non hanno intenzione di...